“La cultura e le arti giocano un ruolo chiave nel processo educativo integrato dell’individuo permettendone il pieno sviluppo. L’ Arte Educazione è pertanto da considerarsi diritto umano universale, per tutti gli allievi, inclusi coloro che sono spesso esclusi dall’istruzione quali gli immigrati, le minoranze culturali e le persone con disabilità”.
Road Map Unesco per l’Arteducazione, 2006
Fondazione Alta Mane Italia sostiene progetti volti al miglioramento delle condizioni di vita o di salute delle persone, con particolare attenzione a bambini e giovani, che si trovano in situazioni di estrema emarginazione sociale o di sofferenza psico-fisica mediante percorsi di sostegno collegati all’esperienza artistica, finalizzati alla loro ripresa psico-fisica e all’integrazione sociale.
Da 14 anni, AMI sostiene percorsi artistici che coinvolgono bambini e giovani in situazioni di disagio o emarginazione sociale finalizzati al recupero psico-fisico e all’integrazione sociale (SOC) o afflitti da patologie (OSP). Inoltre, riteniamo fondamentale affiancare ai percorsi artistici anche attività di ricerca (RIC) e sensibilizzazione (SENS), per promuovere l’applicazione delle buone pratiche, facilitare le prospettive di futura autosostenibilità dei partner e aumentare il grado di consapevolezza intorno a tali tematiche.
Oltre ai laboratori artistici, alle ricerche e agli eventi di sensibilizzazione, AMI promuove quelli che noi definiamo interscambi, ossia l’incontro di esperienze tra partners che operano con modalità simili in contesti socio-economici e culturali diversi (INT).
Attraverso questi progetti, l’arte diventa dunque DIRITTO a RE-IMAGINARE IL PROPRIO PERCORSO, il viaggio, le esperienze di vita, come LUOGO DEL DIALOGO con l’ALTRO (altro me e altri), come opportunità di un PROCESSO PARTECIPATO DI CITTADINANZA, come RECUPERO di CORPI e STORIE nel QUI e ORA, come possibilità che le FERITE diventino FERITOIE.
Intraprendere questi percorsi ci mette come Fondazione davanti a molte sfide, stimola in noi pensieri, analisi, approfondimenti. È per noi fondamentale accompagnare i partner in tutte le fasi, facilitare l’incontro, stimolare la conoscenza, contribuire al reperimento di risorse, in una vera ottica di filantropia strategica.
La scelta di sostenere percorsi di sostegno collegati all’arte poggia sulla convinzione che esista una forte sinergia tra l’esperienza artistica e il processo terapeutico/riabilitativo e di reintegrazione sociale di chi vive esperienze di gravi patologie o di forte marginalità.
Il linguaggio artistico non verbale apre nuovi canali di comunicazione con il mondo circostante, alleviando l’isolamento che accompagna la sofferenza e la marginalizzazione sociale, creando flussi di comunicazione tra tutti gli attori coinvolti (beneficiari, familiari, operatori, comunità).
L’esperienza artistica, stimolando la creatività e l’espressività delle persone, contribuisce a sviluppare l’autostima, la fiducia in se stessi e il senso d’identità; in molti casi è in grado di mobilitare emozioni ed energie profonde e risanatrici e di innescare importanti processi di cambiamento personale e collettivo.
Lo scambio di esperienze tra partner é fonte di arricchimento reciproco, di consolidamento e di miglioramento delle pratiche artistiche.
La diffusione delle esperienze, anche con attività di ricerca e sensibilizzazione, può promuovere l’applicazione delle buone pratiche, facilitare le prospettive di futura autosostenibilità dei partner e aumentare il grado di consapevolezza intorno a tali tematiche.
Perchè l’arte
Nelle difficoltà legate alle forme estreme di marginalizzazione sociale, all’isolamento che spesso caratterizza la disabilità e la fragilità psichica, come sopravvivere al disagio? Nella sofferenza legata alla malattia, come riconoscere quello spiraglio di resistenza e vitalità ancora presente nei più giovani,, come dargli respiro, farlo durare e sviluppare?
Molti dei professionisti e delle organizzazioni che Fondazione Alta Mane Italia (AMI) sostiene in Italia e all’estero, in contesti sociali e culturali molto diversi tra loro, ma accomunati dal filo rosso del disagio e della sofferenza giovanile, con il loro lavoro attento e dedicato, forniscono una riposta: l’arte.
L’esperienza artistica aiuta a trovare la forza di reagire nelle situazioni di estremo disagio; l’arte consente di cogliere i residui di vitalità, di desiderio, di bellezza, di libertà e di dar loro forma e spazio. L’arte permette di esprimere e comunicare vissuti difficilmente verbalizzabili, rendendo possibile un canale di comunicazione e scambio con gli altri, in alcune situazioni fortemente compromesso.
La Fondazione opera in ambiti in cui si manifestano forme di estremo disagio, dove le difficoltà o la sofferenza possono annichilire le prospettive dei più piccoli e dei giovani, e dove l’arte offre un’opportunità di resistenza alla marginalità ed è portatrice di respiro e risorse interiori, è una via di fuga dall’oppressione e dal dolore, orientata alla vita e al futuro dei giovani.
L’esibizione artistica, inoltre, permette, a chi vive “ai margini”, quella visibilità spesso negata, permette di essere applauditi e visti con un ruolo positivo e generativo, non di criminalità o violenza, non di disabilità e mancanza, ma di bellezza e di dignità.